Appunti/Poesie...III Millennio

L’ESISTENZA di DIO ©

Questa mattina non riuscivo a riposare e allora ho deciso di prova­re ad addentrarmi un po’ nelle logiche del sistema di numerazione binario che sto studiando in questi giorni, così da occupare il tem­po in modo costruttivo.

Sono rimasto stupito nel riflettere sulla brillantezza di questo codi­ce inventato dalla mente umana. Proseguendo in elucubrazioni va­rie mi sono soffermato velocemente a pensare all’immensità delle leggi fisiche, chimiche e biologiche che regolano l’intero universo e sull’altezza di pensiero raggiunta dalla nostra specie.

Tutti questi ragionamenti mi hanno fatto ricordare una storia fan­tascientifica che mi raccontò una volta un mio professore a propo­sito dell’esistenza di Dio.

L’autore narra che in un futuro lontano, tutte le creature più intel­ligenti del cosmo si riuniranno a costruire un immenso computer autosufficiente, grande quanto un pianeta, ed in cui sono stati me­morizzati tutti i saperi provenienti dalle varie galassie.

Scopo di questa invenzione è poter porre al super computer un'uni­ca domanda, su cui da sempre l’uomo si interroga: “Esiste Dio?”, cui l’elaboratore risponde: “Adesso si.”

Dio altro non sarebbe quindi che l’insieme dei saperi e niente più; per il resto si tratta solo di immaginazione umana (come ho sentito dire a volte: “E Dio che crea l’uomo o il contrario?” O ancora: “Semplicemente non ho bisogno di Dio”).

Personalmente credo invece che Dio esista e sia proprio il tutto che ha dato origine alla creazione.

Se infatti le tesi sostenute dal racconto fossero valide, non si spiega da dove tutta questa conoscenza derivi senza un principio creatore. Mi si potrebbe rispondere che i saperi sono stati sviluppati dall’uo­mo nel corso del tempo, ma se anche la nostra specie ha origine dalla materia “inizialmente” presente nel cosmo, ciò vuol dire che essa stessa già possedeva tutte le potenzialità fin dal principio. Da chi le derivano queste allora?

Se la nostra mente non è stata creata da un’entità superiore, in che modo è nata?

Non è forse il genio dell’artista sempre più grande della sua opera?

Immerso in questi pensieri, mi è venuto da sorridere per i tanti deliri di onnipotenza che ancora esistono nell’uomo, mentre la riflessione sull’immensità dei saperi e sul loro autore mi ha fatto sentire come una piccola pozza in cui si cerca di riporre tutta l’acqua del mare: non c’è paura, ma la sublime sensazione di sprofondare nell’infinito di Dio ai cui confronti anche la più grande intelligenza altro non è che un nulla.

Ma se io stesso, pur essendo capace di viaggiare così tanto con il pen­siero, altro non sono che un granello di sabbia in una spiaggia senza fine, cosa deve essere davvero il tutto se non Dio? Come identificarlo? Solo una mia invenzione?

La ricerca dei saperi diviene così non una strenua lotta per riuscire a dimostrare che Dio non esiste, che non ha nulla a che fare con la scienza, ma, al contrario, diviene un’utile via per arrivare a Lui: co­noscere il creato vuol dire conoscere il creatore.

In quest’ottica quindi scienza e fede non hanno più bisogno di essere ben distinte perché opposte.

Entrambe hanno un unico obiettivo, perseguibile anche insieme: la ricerca della VERITA’.

Ed è per questo che desidero nella mia vita sforzarmi il più possibile nel conoscere ciò che mi circonda, facendo uso di tutti i mezzi a mia disposizione (sia quelli detti “scientifici” che quelli ritenuti apparte­nenti alla sfera del “soprannaturale”, come tutte quelle sensazioni che a volte proviamo, ma che molti definiscono solo come “suggestioni”).

Non si tratta di dire “o credo, o non credo”, ma solo di non stancarsi mai di cercare.

“Chi cerca trova”... giusto?

Hannover, 14/12/2008 ore 08.19 Matteo Farina

© Compagni di Mondo ©

La causa e le ingiustizie sproporzionate per i fratelli del terzo Mon­do lo colpiscono in maniera particolare e nel 2003, per difendere ed evidenziare i problemi dei suoi coetanei meno fortunati, scrive per un progetto scolastico una poesia semplice, che va dritta al cuore di chi vuol far finta di non capire, dal titolo: “Compagni di Mondo”.

 

© Viva Gesù Risorto! ©

                                                                                                                                          Brindisi 8/4/’06

Carissima suor Chiara Annagrazia,

è da molto tempo che non ci sentiamo ed ormai la Pasqua è alle porte. È stato un bel cammino quello di questa Quaresima e, a dire la verità, sembra che il tempo sia volato. Non è però volato inutil­mente, perché di sicuro ho provato a crescere. A proposito del mio problema con le preghiere “normali”: sto mi­gliorando, grazie a Dio, ma per quanto riguarda il dialogo con Lui ho qualche difficoltà. Se per le preghiere “normali” il problema si può risolvere con uno sforzo (sempre con l’aiuto di Dio) e rinun­ciando magari a un po’ di tempo libero, con il dialogo no, perché effettivamente non mi viene spontaneo. Un sacerdote mi ha fatto capire che con un amico si parla per amore e non perché ce lo imponiamo. È difficile quindi e non pos­sono bastare gli sforzi. Questo stesso sacerdote, infatti, mi ha con­sigliato di riscoprire l’amore che Dio nutre per noi. Mi ha proposto di leggere la lettera di Giovanni e l’enciclica del Papa “Dio è amore”. Ci proverò, e spero che quell’amore platonico, teorico di cui si parla, e di cui io stesso parlo, si risvegli in me, sicuro che anche le preghiere “normali” risulteranno più facili, perché sarò convinto di amare Dio come padre, prima di tutto, e non come giudice per il quale tutto è un obbligo, un dovere.

Voglio fermamente rinnamorarmi di Dio. Non che adesso non gli voglia bene, ma desidero riscoprire quel rapporto fantastico che ti riempie la vita e ti dà la gioia in tutte le azioni. Lo so che esiste, ma probabilmente l’ho lasciato cadere in fondo all’anima e si è impolverato!

Sai, ho un piccolo quadernetto di poesie-preghiere, niente di particolarmente elaborato, ma nato così, con la voglia di scri­vere dei pensieri. Quei pochi che ho scritto sono tutti testimo­nianza di quei momenti fantastici in cui mi sono sentito più legato a Dio, in cui ho sentito quella gioia di cui ti ho parlato. Ora è da molto che non scrivo più un pensiero su quel quader­netto, e a volte vorrei farlo, ma non ne sento l’ispirazione, e rischierei di rendere banale ciò che scrivo. A dirti la verità, molte volte ho pensato che, una volta divenuto grande, avrei pubblicato quel mio libricino, che avrebbe riportato le mie esperienze di vita, i miei pensieri. Ho pensato a questo anche come un modo per risvegliare l’amore per Dio, o come un mezzo per riflettere con semplici parole. Qualche poesia l’ho fatta leggere alla mamma, ma per ora il quadernetto resterà nel mio cassetto.

Spero presto di riprendere a scrivere dei pensieri, segno che la fiamma di Dio rinasce con amore. Chissà... Spero che tu e le tue sorelle abbiate passato una buona Quaresima e spero che vera­mente la Pasqua di Resurrezione ci trasformi. Magari proprio que­sta sarà la base per ricominciare ad amare col cuore e con ardore Dio. Ti saluto con affetto e spero di sentirti presto. Tantissimi au­guri di Santa Pasqua a te e alle tue sorelle da parte mia e di tutta la mia famiglia. Viva Gesù Risorto!

Con affetto, Matteo ©