Appendice dell'Arcivescovo al libro Con gli Occhi al Cielo...
Il mio parlare di Matteo è legato ad un incontro con lui, nel letto di astanteria, in una corsia dell'ospedale "A. Perrino" di Brindisi, in visita per la benedizione pasquale e all'ascolto di una sua preghiera in una ora di adorazione, preparata dall’AdP (Apostolato della Preghiera) nella chiesa di S. Maria del Casale. Mi informo sul ragazzo. Incontro la madre. Scopro la sua vita pur avendolo conosciuto solo uno dei suoi ultimi giorni. Quanto vi racconto lo ricavo dalle confidenze dei suoi genitori, da diverse testimonianze, dai suoi scritti, dalle sue preghiere. Nasce il 19 settembre 1990. Diventa cristiano il 28 ottobre. E' un bambino tranquillo e cresce allegro, solare, affabile, sorridente: è la dolcezza fatta persona. Sarà così sempre, nella salute e nella malattia. Inizia il corso scolastico e insieme impara a pregare e ad ascoltare la Parola di Dio. Ha sete di conoscere, dimostra amore per la vita, segue attività sportive, spicca nella musica. Frequenta il catechismo e la S. Messa con entusiasmo: mostra una fede grande per la sua età. Riceve il Sacramento della Riconciliazione e avrà sempre il suo padre spirituale per la confessione settimanale. Testimonia la sua fede con familiari, amici, compagni di scuola, professori. Vuole entrare "nel cuore di tutti e contagiarli dell'amore di Dio". Legge con passione il "Vangelo di Matteo". La preghiera ha un posto importante. Il 4 giugno del 2000, l'anno del Giubileo, riceve il Sacramento dell'Eucaristia. Avverte il desiderio di farsi sacerdote e dice il suo primo "Eccomi Signore". I suoi propositi sono: S. Messa e S. Comunione tutte le domeniche, confessione frequente e visita a Gesù Sacramento, la devozione al Cuore di Gesù con la pratica dei primi venerdì di mese, il S. Rosario in onore della Madonna. Tutto questo in un volto gioioso e sorridente, con molta allegria e ironia, pronto anche alle battute spiritose con gli amici. Nel 2003 riceve la S. Cresima. Si sente rafforzato nella fede dello Spirito Santo, con una energia particolare che lo sosterrà all'inizio della sua battaglia contro la malattia. Nel frattempo frequenta la scuola media "J. F. Kennedy" con passione ed ottimi risultati creando tra i compagni una vera "catena dell'amicizia". Aveva 13 anni quando inizia il tempo della prova. Disturbi alla vista denunziano una lesione celebrale. Un intervento chirurgico in Germania ben riuscito. Sembrava tutto finito, in realtà era solo l'inizio. Tutto riprende nella normalità, tranne la sua vista. Tutto questo non limita la sua gioia di vivere e il suo amore al Signore. Nel settembre 2004 si iscrive all'ITIS "G. Giorgi". Nel gennaio 2005 subisce il primo intervento per l'asportazione di un tumore. Seguono i giorni di chemio e radio terapia. E' un periodo di grande sofferenza per Matteo: distacco dalla scuola, dai suoi hobbies, ma soprattutto lontananza dagli affetti. Il senso di abbattimento lo supera grazie alla fede. Cominciò a concepire la malattia come una prova della vita da offrire al Signore. La ricerca di Dio e la preghiera riempiono il suo tempo. Gradualmente riprende gli studi e la vita sembra tornare alla normalità. Con grande senso di responsabilità consola i familiari, si mostra obbediente e servizievole nonostante i lunghi periodi di chemioterapia. Per il triennio passa all'ITIS "Majorana" e raggiunge ottimi risultati. Appassionato di chimica, studia la perfezione dell'atomo e avverte l'infinita grandezza di Dio. Verso i quindici anni sente forte il desiderio di stare col Signore, di consacrare tutta la sua vita a Dio. Le condizioni di salute, secondo il parere dei genitori e del padre spirituale, sconsigliano l'ingresso in Seminario. Tutto sopporta in "perfetta letizia" e sentirà sempre Gesù accanto a sé a guidarlo in ogni scelta. A 17 anni conoscerà una dolcissima ragazza. Si innamorano. La sua presenza lo accompagna tra gioia e sofferenza. Si ripresenta la malattia con conseguente intervento nel 2007. Così scrive Matteo in una sua riflessione: " ... cosa vuoi da me Signore? Credevo che il Sacerdozio fosse la mia strada, ma mi hai detto di aspettare; ho cercato allora l'amore, quello tra uomo e donna, per capire cosa significa ... è un sentimento bellissimo ... ... chissà come finirà questa storia ... solo tu lo puoi sapere Signore ... spero solo di fare sempre la tua volontà. Ti amo mio Signore e mio Dio". Matteo avverte con sofferenza quanto la sua generazione sia lontana da una educazione improntata sui valori cristiani. Invita i suoi compagni, prega per loro perché arrivino ad amare Gesù. Si offre e si donerà fino alla fine per la salvezza delle anime e la conversione dei peccatori. Copiosa è l'attività epistolare, intensa la sua preghiera, continua la lettura di vite di santi e di encicliche papali. Godrà tanto nel vedere a Brindisi il passaggio del Santo Padre a pochi metri da lui ricevendone grande conforto. Matteo sente forte il senso di solidarietà e di condivisione con il prossimo, vedendo in ogni bisognoso il volto di Gesù. Con spirito missionario crea un fondo per le Missioni a favore di fratelli bisognosi dell'Africa. Con coraggio avvicina un bestemmiatore per dirgli di scusarsi di fronte a Dio per la sua orribile bestemmia. Nonostante fossero scarse le possibilità di guarigione, ripeteva spesso: "Dobbiamo vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, ma non nella tristezza della morte, bensì nella gioia di essere pronti all'incontro con il Signore". Diceva ancora: "Quando penso, dico o faccio qualcosa, lo faccio pensando a come lo avrebbe fatto Gesù ... " Nell'ottobre 2008 frequenta comunque l'ultimo anno delle superiori e pensa agli esami di stato. Nonostante tutto i risultati sono eccellenti per espressa ammissione dei suoi docenti e vince un premio in merito a temi ambientali. Le condizioni ritornano gravi, subisce altri tre interventi chirurgici in poco più di un mese e una paralisi lo blocca e utilizza la sedia a rotelle. Siamo nel febbraio 2009. La sorella si dedica completamente a lui. Pregavano insieme. Un giorno mentre pregava viene fuori un sorriso e Matteo dice: "Sorridi Erika, possiamo pregare con gioia, i cristiani sorridono sempre, sorridi ..." A fine marzo 2009 Matteo avverte una grande stanchezza, subentra la febbre, nuovo ricovero, io lo incontro e lo benedico. A casa riceve i sacramenti. Il 24 aprile Matteo raggiunge il Signore che ha sempre amato. Il suo funerale suscita tanto stupore nel saluto di un popolo. Solo due testimonianze. La prima: "Nella sua breve esistenza, Matteo ha lasciato una impronta indelebile della sua straordinaria spiritualità francescana e della sua grande umanità". La seconda: "Bastava solo incrociare lo sguardo ... per sapere che comunque quella sofferenza non era sterile, fine a se stessa, ma offerta al Signore, quasi un dono che Egli ci concedeva per farci sentire più vicino a Lui". Aggiungo una parte della preghiera di Matteo che ho ascoltato, senza sapere chi fosse, a S. Maria del Casale: "Quando senti che non ce la fai, quando il mondo ti cade addosso, quando ogni scelta è una decisione critica, quando ogni azione è un fallimento .... vorresti buttare via tutto ... (occorre) ... amare Dio con tutto te stesso e riflettere il suo amore agli altri. Fatica!" E al compimento dei 15 anni: " ... 15 anni vissuti con Te. Spero di continuare a crescere al fianco del mio Signore, 15 anni. Grazie di vivere, grazie infinite". Nel giorno dell’ultimo saluto, per un’intuizione interiore la sorella dà voce a Matteo con queste parole riportate sul manifesto delle esequie: "Ho vissuto intensamente secondo gli insegnamenti del Padre mio, adesso torno a Lui per glorificarlo in eterno. In Lui è la mia Resurrezione. Voi tutti continuate a seguire le sue vie". «Facciamoci santi sulla terra così staremo tutti insieme in Paradiso». Questo insegnamento l'ha ricavato da Padre Pio. Questo insegnamento lascio a tutti i giovani che vogliono dare senso alle loro esistenze.
S.E. Rev.ma Mons. Rocco Talucci
Arcivescovo di Brindisi e Ostuni